Il nemico non è l’ideologia.
Non è la religione, non è una razza, non è un club privato né una lobby né un clan.
Il nemico c’è, e la sua natura è perversa.
Perversa, perché nasce per servire la nostra vita, e poi la rende schiava. Nasce per migliorarci e offrirci opportunità, e poi ci rende miseri e ci costringe a scelte a lui funzionali.
Perversa, perché non ha un volto, una identità: ruba ogni volto, ruba ogni identità. Nasce servendola, nell’illusione di darle più spazio e agio, poi la schiaccia e la rende sua, distruggendo facce e idee.
Perversa, perché risorge sempre, non vive in un corpo, emerge da qualsiasi corpo e lo fa suo strumento. E per quanti corpi asserviti vengano sconfitti, lui non muore mai: trasmigra nel corpo di chi lo ha appena sconfitto.
Il nemico ha molti nomi: molti nomi, sono nessun nome.
Si chiama denaro, si chiama moda, si chiama politica, si chiama cultura, si chiama tradizione, si chiama convenienza, si chiama buonsenso. E appena viene sconfitto, si chiama rabbia, si chiama rivoluzione, si chiama cambiamento, si chiama nuova speranza.
Non appena diviene tramonto, ecco che si chiama alba.
Il nemico c’è, ha un’anima ed ha un nome.
La sua anima è: codardia.
Il suo nome è: struttura.
Il nemico, siamo noi.