I dogmi hanno una natura molto sottile. Tu credi di esserti liberato da un dogma, da una credenza, e di fatto stai approdando ad un’altra. Rinunci alle menzogne del capitalismo per abbracciare quelle della rivoluzione. Abbandoni la sicurezza del cattolicesimo per ritrovarti colmo delle sicurezze del buddismo. Perdi il pregiudizio dell’omofobia per respirare a pieni polmoni il pregiudizio antimaschile. Abbandoni il bigottismo moralista di chi considera il sesso strano una patologia per abbracciare lo snobismo di chi crede che farlo alla missionaria sia da poveri sfigati. Smetti di berti le bugie degli inquinatori che consumano il pianeta per dissetarti delle balle degli ambientalisti che lo difendono. Ve lo ricordate il finale di Trainspotting? Basta con la vita folle della droga, scelgo un lavoro, la lavatrice, i pannolini.
Non c’è una sponda buona. Non c’è uno schema libero. Ci sei soltanto tu, e mille possibili prigioni in cui cullarti.
Quel di cui parlo io è sciogliersi dalla necessità della sponda, della rete di sicurezza. La cosa più piacevole è che non c’è nessun trucco: non si tratta di accogliere una visione del mondo, quale che sia. Si tratta di smettere di aver bisogno di avercela, una visione del mondo.