Ti parlerò della pietra filosofale.
L’alchimista la cerca, per tutta la sua vita. E’ una vita dedicata, una vita che ha uno scopo, e lo scopo è quella pietra. Lucida, oscura, brillante, rugosa e nascosta, profumata di assoluto. La pietra filosofale, trasforma in oro i metalli vili. La pietra filosofale è un simbolo, è un miraggio, è un segno del divino.
L’alchimista cerca, studia e prepara. Pianifica, organizza e prova, riprova, viaggia dove occorre e in nessun posto, si tiene pronto. Sogna, l’alchimista, immense ricchezze dell’oro di questa terra e di qualsiasi altra, nella borsa e nell’anima.
L’alchimista non può trovare la pietra, perchè la sta cercando.
Quando la troverà, sarà perchè ha smesso di cercare, perché ha smesso di averne bisogno. Allora la pietra sarà lì, in lui, stupenda nella sua inutilità.
Chi trova la magia del fare, non ha più alcun interesse ad usarla. Perché prima di trovarla, scopre che la ha sempre avuta, sempre in tutti gli anni in cui la cercava così appassionatamente, in cui ne aveva così bisogno. La pietra filosofale era il suo bisogno, ed ora che lo possiede, non esiste più.
Stefano Re © Maggio 2007