Non c’è meraviglia che tu sia sola: è scritto nella tua storia, nei passaggi che prendi dalla vita e fai tuoi, nelle stelle sotto cui sei nata. Cerchi i fili della vita, li annodi con pazienza, li conti e riconti passandoli tra le dita smaltate. Sei il respiro delle città, il profumo delle stagioni che incessanti passano, il suono di un pianoforte nel pomeriggio assolato. Sei la guida dei mille sorrisi, le molte parole che curano l’esistenza da se stessa, il setaccio che passa i minuti della vita cercando pietre preziose. Sei la guardia alla ridotta che dà sul nulla, il faro al limite dell’oceano, il cartello che recita fine del territorio esplorato.
Tu sei ciò che rimane.
Stefano Re © Ottobre 2009
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