Spezie segrete nel cuore di un’ostrica, vino rosso a macchiare le labbra, i segreti di Marte che si svelano sulle braci di Venere – la superficialità che si illumina attorno a un tavolo, tra aspiranti vampiri e semplici anime disperate, la bellezza fiorisce incontrastata.
Quel che non ti aspetti, dove non lo aspetti, arriva a catturare i tuoi occhi, li porta con sé, se li porta via, li tiene stretti a sé, via via li porta via – e riscopri il ritmo della vita, il ciclo che chiama alla gioia, che tu sia pronto o meno, un tribunale severo attende nell’ombra destra del cervello.
Assolvimi, condannami, non ha importanza: nessuna cella mi può contenere.
I primi e gli ultimi giorni in cui nasce un cuore a vita, il respiro che si abbassa e risale come un’onda e dice si, si, sei vivo e lo sai, e risuona nel battito che non era il tuo, nel ritmo della vita che si scioglie, dolcissimo, sulle sue labbra.
Stefano Re © ottobre 2009
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